Prima Divisione Senior: Finale e PROMOZIONE!

Lacea Panta Rei – Insubria Volley Mornago Senior : 0 – 3

(20/25 – 20/25 – 20/25)

Un posto in finale ed una promozione in palio da giocarsi in casa degli avversari.

Una partita difficile, tensione ed una lunga attesa….

Ma anche la consapevolezza di averla preparata con determinazione e con grinta, la voglia di giocarsi tutto fino alla fine.

Questi gli ingredienti di una splendida serata di sport e di pallavolo accompagnata da una cornice di pubblico spettacolare.

Al termine siamo noi a vincere, a conquistare l’accesso per la finale di domenica 27 maggio, il passaggio di diritto alla serie D ed il QUINTO TITOLO DELLA STAGIONE per Insubria Volley Mornago!!!!

Bravi ragazzi, forti emozioni, tutto molto bello!

Bravi Coach e dirigenti!

Sotto il consueto commento del Borse:


“Anche la squadra inniorante va in paraDiso”

Molti ci chiedono cosa sia l’innioranza, termine che fa rima con “panza” e questo dice già molto.

L’innioranza è quella pallavolo di provincia che è composta da tante cose, ad esempio:

– palestre fredde in inverno e calde in estate, ma le docce sempre e comunque gelide, buie e in uno stanzino comune che sembra di essere a un festino equivoco per nanodotati
– Centrali che mentre Dio distribuiva i cervelli loro lo hanno murato e fatto invasione
– Giocatori che ormai non avvisano il mister quando non ci sono ad allenamento ma quando vengono
e il mister risponde “ok, ma chi sei?”
– Giocatori che non fanno in tempo a decidere se andare a Bibione o alla partita di campionato che sono già da strizzare di spritz riversi sul bagnasciuga, colpiti da così tanti due di picche che il D-Day al confronto era un pic nic
– Giocatori così in forma che quando si fanno i giri di palestra di corsa si fa prima a girare la palestra attorno a loro
– Palloni così sordidi e sgonfi che una volta abbiamo giocato con un gatto morto nel cestone e non ce ne siamo accorti, abbiamo pure provato a gonfiarlo con l’apposita valvola sotto la coda
– Allenatori che tornano a casa e vanno sul canale youporn “giocatori che fanno gli schemi e le coperture”, su cui piangono tutta la notte.
– Giocatori che quando dicono alla moglie “Vado a Vergiate sul Bembro a giocare contro dei 18enni ipertrofici ma torno presto” la moglie risponde “ ma non puoi piuttosto andare a donnacce in Svizzera come tutti i mariti rispettabili?”
– Giocatori che non sanno distinguere la zona 3 dalla 5 ma sanno tutte le Poretti a memoria
– Se hai letto fino a qui e Venerdì eri a vedere la partita vuol dire che non hai nient’altro da fare il Venerdì ma anche oggi non è che si sia fatto molto eh.

Non entreremo nella storia della pallavolo né in un maglietta M, non ci scrivamo redbull su un braccio ma l’indirizzo di casa sperando che qualcuno ci porti a casa a fine serata, siamo così Innioranti che al Palayamamy chiedemmo a Juantorena se volesse l’autografo di Capitan Albricci, ma abbiamo quella cazzimma che ci porta in giro nelle province più nebbiose a dare tutto quello che abbiamo in campo e al pub più vicino.

E’ così che in direzione ostinata e contraria a ogni pronostico di inizio anno un carrozzone di zingari della pallavolo è arrivata a prendersi la serie D dominando le semifinali: della partita poco da dire, siamo stati calmi, concreti, punto dopo punto ci siamo presi i due set che ci servivano. Idolo quello spettatore che ci inveiva contro “dovete vincerne tre!”. La promozione è nostra e se ci bastano due set non ci bastano tre birrette.

Parliamo invece dei protagonisti di questa stagione talmente incredibile che abbiamo trovato anche delle docce calde:

– Max Zanon, coach, per portare fuori noi a cena dovrà portare la famiglia alla Mensa dei Poveri per un mese. Duro quanto basta, tenero quando mai. Ci commuove come voglia insegnare gli incroci a noi che non sappiamo nemmeno allacciarci le scarpe senza vedere le istruzioni. Santo Subito, non farci pompare
– Ale Bago, coach che alla prima esperienza viene paracadutato per supplire a Max in una squadra di veterani tagliagole e zitto zitto ci porta a una striscia di vittorie incredibile dividendosi tra la famiglia e il nostro circolo di ex carcerati. Santo Subito, ti dobbiamo una birra per il sacrificio!
– Fosfy detto Andrea Bonomi, cuore e presenza immancabile nella squadra, l’abbiamo visto commosso a fine partita festeggiare con la sobrietà di un Godzilla buttato dentro a un All you can eat. Santo Subito, portaci da mangiare metà di un tuo pranzo e siamo a posto tutti.
– Capitan Albricci detto l’immortalele. Sponsorizzato dal Museo Egizio di Torino vinse il primo trofeo in coppia con un giovane israeliano al torneo “Nazareth Estate”. Il fisioterapista per le ginocchia e i piedi gli ha consigliato “Voltaren e acqua benedetta in parti uguali, torni indietro nel tempo e smetta 5 anni fa”. E lui è ancora qua a insegnare. Santo Subito, anche quest’anno si smette l’anno prossimo
– Pado il Talismano, a metà stagione ha avuto un momento di lucidità ma purtroppo poi è ricaduto nella pallavolo. Fa un po’ di doppie ma con quel ciuffo morbidone le arbitro donna lo fischiano solo in segno di apprezzamento. Santo subito, gioventù bruciata nell’innioranza.
– Marco Magnum Ghiro: fashionissimo nella sua XXL slim fit, ha portato una ventata di freschezza in regia che neanche il suo frigo da trasferta. Nasconde così bene il gioco che ogni tanto i centrali si chiedono se abbiano schiacciato o meno e nel dubbio fanno invasione a gioco fermo. Santo Subito, e Sacra Famiglia con la moglie a breve.
– Ste Tambo, l’unico giocatore di prima divisione che nella voce professione su FB ha pallavolista. Quando ci giocavo contro lo chiamavo Irish per il temperamento focoso, una passione totale per questo sport tanto che è entrato in campo con una caviglia così gonfia che nella fasciatura ci abbiamo messo le lenticchie. A inizio stagione non credeva nell’Innioranza ma l?innioranza ha creduto in lui. Santo Subito per la stampa sulla fiducia delle magliette celebrative.
– Giò detto il Salamella (per la passione per le grigliate…). Alla prima partita da titolare su tutto il match tira fuori una partita maiuscola tanto che i suoi ex compagni hanno preteso un test alcolemico per verificare non fosse astemio. Santo Subito al Dome Caffè
– Mazzo, che ha sempre problemi a mettersi le lenti a contatto, prima o poi qualcuno dovrà dirgli che deve prima toglierle dalla confezione. Salta così in alto che gli hanno chiesto di entrare nel sitting volley ma poi mette giù palloni importanti in passo doppio. Santo Subito Pendolare
– Bino detto Bino, non può usare il suo vero nome per certe storie in Buenos Aires. Un po’ di alti e bassi in fine stagione, ma alcune vittorie portano la sua firma. Un avversario con la metà dei suoi anni sotto rete gli disse “ma come fai a essere così forte?” e lui rispose “Potrei essere tuo padre”: non si riferiva agli anni di differenza, strizzando l’occhio verso la tribuna. Santo in 36 anni in rovere.
– Michi, il centrale che voleva essere banda pur essendo coordinato come un burattino in assenza di gravità. Ma noi sappiamo bene la vena cristallina di innioranza centrale che scorre in te. Ha scelto Bibione alla partita di ieri e la squadra ha capito: non abbiamo capito perchè tu sia andato li con tua moglie invece! Mani Sante Fisioterapiche
– Borse, due figli piccoli e due ginocchia anziane, dietro ad ogni giocatore inniorante c’è una donna che fa copertura. La sua mano può esse fero o può esse culla: speriamo non si sbagli. Mura, schiaccia e fa invasione, la vita semplice di un centrale. Moglie Santa Subito
– Fabio, arrivato a metà stagione perché impegnato come tronista, bello, tatuato e cuoco: nel pubblico ha iniziato a palesarsi mezzo Tinder femminile. Nonostante questo ha un’anima di un’innioranza talmente pura che la puoi affettare con una paletta da torta. Santo Maria De Filippi subito
– Bine, uno dei giocatori più forti della provincia (a Pokemon Go). Sulle chiusure a muro arriva così in ritardo che Trenitalia è svizzera al confronto, però mette i suoi punti con costanza e ci tiene a sottolineare che spesso chiude i set (dentro una sfera Pokè). Ride dopo i punti, forse non ci crede nemmeno lui? Psyduck Subito
– Manu, tra un set e l’altro si tatua seguendo un progetto molto chiaro dopo un paio di birre. Da secondo libero e piagato da infortuni ha giocato da titolare in maniera eccellente l’andata di semifinale, guerriero. Non ha scelto Bibione, Bibione ha scelto lui. Santo Subito tatuato con una D.
– Pizza, il libero più forte del campionato e il 25enne più vecchio d’Italia. Festeggia in maniera moderata seccando una media alla goccia, viene portato a casa da uno Sherpa. Salta l’andata di semifinale per andare a Santo Domingo, che vale come tre Bibione. Santo Domingo

Ringraziamenti speciali:

A Giuliana che ci fa da badante e supporter, tra i set ci allunga delle misteriose caramelline che ci danno un energia che ogni tanto temiamo si veda anche sotto i pantaloncini.

A tutta la società che ha creduto anche quest’anno a questo progetto Leicester Seniores e ci ha fatto sentire il supporto di dirigenti e giocatori delle giovanili (per noi anche la serie D è una giovanile!) in un anno pieno di successi per tutto il gruppo.

Alla Curva fedelissimi, il papà e la fidanzata di Pizza, le Carine, Mirea, Chiara e tutti i vari supporter, incredibilmente numerosi e innioranti.

La serie D è nostra. Per quel che conta c’è una finale contro la un po’ meno corazzata William: comunque vada sarà sicuramente una notte di innioranza e docce gelate.

#noncelameriDiamo #Spartani #ceniamonell’aDe

Andrea Borsetto